
Occupandoci ormai da diversi anni del nostro autolavaggio un po’ di conoscenza ed esperienza l’abbiamo accumulata e, sebbene siamo un car wash self-service e non offriamo un servizio di “lavaggio a mano”, ci troviamo comunque a nostro agio a parlare di cura dell’auto a 360 gradi.
Possiamo dire, senza presunzione, che nel tempo abbiamo coltivato una certa sensibilità e un certo occhio critico, che ci permette di parlare sempre con cognizione di causa quando si tratta di lavaggio auto.
Vuoi per necessità professionale o per passione e curiosità personale, ci siamo sempre spinti a voler capire a fondo tutto il variegato mondo del car care, dal lavaggio self-service (che ci riguarda direttamente) fino al detailing, passando per le modalità di lavaggio con personale, quello che da amanti del vintage chiamiamo “lavaggio a mano”.
Per l’automobilista ci sono fondamentalmente due modi di prendersi cura della proprio auto. Tralasciando l’affascinante settore del detailing, al quale per ovvi motivi vi si rivolge una clientela più di nicchia e con particolari esigenze, l’automobilista praticamente si trova a ricorrere al car wash self-service oppure al lavaggio servito.
Per la gioia di chi fa il nostro lavoro, in tantissimi scelgono la soluzione self-service, dopotutto il cliente può ottenere davvero ottimi risultati e se ha praticità riesce pure a farlo in maniera relativamente economica (diamo per scontato ovviamente che il car wash sia di un buon livello e che offra innanzitutto attrezzature, acqua e prodotti di qualità).
Naturalmente però (per la gioia stavolta degli “autolavaggi a mano”) non tutti gli automobilisti della Terra sono sempre propensi a mettere le proprie mani sulla loro automobile, non a tutti piace!
Se da una parte ci sono gli amanti fedeli alla filosofia del fai da te, dall’altra c’è chi preferisce il servito e poi c’è anche chi lava dove capita, un po’ qua e un po’ là, in base alle esigenze.
È tutto normale.
Generalmente, chi come noi possiede e gestisce un car wash, non percepisce il “lavaggista a mano” come un concorrente perché è chiaro ad entrambi che offriamo un servizio diverso e spesso ci rivolgiamo ad una clientela diversa.
C’è sicuramente tanta stima e ammirazione per chi fa bene la propria professione e per chi, come noi, cerca sempre di curare il proprio lavoro e la soddisfazione del cliente.
Proprio nel rispetto del lavoro di tanti professionisti del “lavaggio a mano” e spinti dal piacere per le cose ben fatte, ci capita di tanto in tanto di condividere pareri e riflessioni con addetti ai lavori, con lavaggisti di tutta Italia o semplicemente con amici.
A questo punto, se avete avuto la pazienza di leggere fin qui, vuol dire che volete beccarvi queste riflessioni anche voi!
Non tutti gli autolavaggi a mano sono uguali (questo vale ovviamente anche per quelli self-service!!!).
Sembra una cosa banale e scontata, direte, ma vi assicuriamo che ci sono molti automobilisti che non sempre se ne rendono conto.
Vi chiederete, ma se il vostro è un autolavaggio self-service perché parlare di autolavaggi a mano?
Abbiamo già detto che non ci sentiamo concorrenti e che offriamo due soluzioni diverse.
Diverse, ma finalizzate a un risultato che ci accomuna: dare l’opportunità agli automobilisti di prendersi cura delle proprie auto, fuori e dentro.
Il punto è che non sempre alla parola “cura” viene data la giusta importanza.
E allora possiamo rendere onore ai professionisti del lavaggio a mano?
Possiamo dire la nostra anche se non siamo direttamente coinvolti?
D’altronde, ci unisce la mania di voler vedere le auto ben lavate e il desiderio di soddisfare il cliente, sempre e comunque.
Fino a un decennio fa, tra l’altro, i professionisti del lavaggio a mano erano molti di più di oggi.
Poi è arrivato il successo dei tantissimi garage economici. Del resto, quando si può avere un lavaggio completo a 10 euro, è meno facile comprendere le ragioni per le quali continuare a rivolgersi a chi, per fare bene il suo lavoro, ne chiede magari venti, o venticinque. (Dico per dire!).
E allora rendiamolo questo onore ai professionisti del servito, quelli che nonostante tutto operano ancora con criterio e qualità.
Abbiamo pensato di farlo elencando una serie di osservazioni che per distrazione, o mancanza di occhio critico, sfuggono spesso all’automobilista che opta per il lavaggio a mano a basso costo.
Sappiatelo…
La maggior parte dei lavaggi a mano “economici” non ricorre alla chimica, purtroppo.
Cosa vuol dire?
Vuol dire che per ridurre al minimo le spese e ottimizzare i guadagni utilizza esigue quantità di prodotto chimico (spesso pure di bassa qualità).
E sia ben chiaro, di un tipo solo o al massimo due. Non tre, quattro o cinque in funzione delle fasi di lavaggio o delle parti da trattare.
Generalmente in questi autolavaggi funziona cosi: viene erogato un prodotto lavacerchi e si procede ad un prelavaggio con il solo ausilio dell’acqua ad alta pressione.
Nessun prelavaggio chimico, nessun emolliente o schiumogeno che sciolga lo sporco e che preservi la vernice.
Dopo la prima fase con la lancia ad alta pressione, si passa ad utilizzare uno straccio/spugna (magari sempre lo stesso per ore ed ore) che l’operatore estrae all’occorrenza da un secchio con acqua e detergente (anche l’acqua spesso sempre la stessa per ore ed ore!).
Lo sporco più facile è stato portato via dalla pressione dell’acqua e a tutto il resto poi ci pensano “pezza” e olio di gomito. Una bella strofinata energica certamente riesce a rimuovere lo sporco. Ma a che prezzo?
Senza un buon prelavaggio, l’utilizzo della pezza (spugna nel migliore dei casi) maltratta la vernice. Tutto lo sporco presente ancora sulla carrozzeria la trasforma in carta abrasiva, certo di una grana fina, ma pur sempre abrasiva e allora, lavaggio dopo lavaggio, lo strato protettivo della vernice si consumerà, appariranno i primi graffi superficiali e poi sempre di più gli swirls (per essere tecnici!).
E pensare che ci sono automobilisti convinti di dover preferire questo tipo di lavaggio per preservare le loro auto dalle spazzole dei lavaggi automatici (magari un giorno scriveremo anche un articolo per sfatare la leggenda metropolitana delle spazzole che graffiano!!!).
Quando la seconda fase di lavaggio è conclusa, se si è fortunati, si assisterà all’utilizzo di pochissimi ml di una qualche cera sintetica, anche se molto spesso si procede direttamente al risciacquo senza cera alcuna.
E non vi aspettate acqua osmotizzata, l’acqua è sempre la stessa. Si depura e riutilizza la stessa acqua dal mattino alla sera e a volte non la si addolcisce neppure.
La fase conclusiva dell’asciugatura rimuove l’acqua, qualche volta con l’azione combinata di un piccolo tira acqua e di una pelle. Si asciuga e nel frattempo si coglie l’occasione per rimuove lo sporco rimasto laddove la mano veloce della fase precedente non ha “colpito” con precisione (evvai con altra abrasione sulla povera vernice!).
Con la stesura del lucida gomme il trattamento esterno è concluso.
Ma facciamo un salto indietro, a quando tutto è cominciato con la pulizia degli interni.
L’operatore che preleva l’auto, la porta in posizione. Vi entra senza nessuna protezione per il vostro sedile o per il vostro volante e con gli indumenti sporchi (come è normale che sia per un lavoratore che ha a che fare per ore con sporco da pulire).
Ora per via del Covid si avrebbe l’obbligo di sanificare le superfici di contatto quando si preleva l’auto e quando la si riconsegna, ma lasciamo stare questo discorso!
Covid a parte, è una cosa che darebbe fastidio a prescindere.
Forse a tanti clienti non importa, ma sarebbe lecito pretendere alcune attenzioni.
Di certo vedere un operatore che, dopo essere entrato ed uscito da decine di veicoli ed aver raccolto polvere da altrettanti tappetini, sale sulla nostra automobile dovrebbe, in linea di massima, suscitare un po’ di disappunto.
Perlomeno poi si dovrebbe dare per scontato che i panni utilizzati per pulire gli interni vengano di volta in volta cambiati con un set di panni puliti, ma purtroppo questo in genere non avviene, o comunque non per ogni veicolo.
Quando l’operatore restituisce l’auto (in tempi record visto che la catena di lavaggio deve puntare alla quantità nel minor tempo possibile) se il cliente non è un attento osservatore, allora questa apparirà tutto sommato “sufficientemente pulita”.
Dopotutto sono soltanto 10 euro, mica vorremmo metterci a scrutare l’operato?
E poi non tutti sono “fissati” con le cose fatte bene.
Con un po’ di giudizio critico invece, potremmo ritrovarci a dover notare, oltre alle cose già dette su, vetri non perfettamente limpidi, ad esempio, residui sulla carrozzeria o la quasi totale assenza dell’effetto lucente e brillante.
Non dimentichiamo che forse la cera non è stata utilizzata o comunque era di bassa qualità. E la scarsa qualità sarà ancora più evidente quando, con la prima pioggia, l’acqua anziché scivolar via sporcherà velocemente la carrozzeria. (Chi non conosce gli effetti e i vantaggi di una buona cera protettiva sulla nostra auto?!).
Per molti un trattamento di questo tipo potrebbe risultare discretamente sufficiente, complice anche il fatto che spesso quando ci si reca in un autolavaggio non si osserva cosa accade, non si bada alle modalità, ai mezzi, ai prodotti, ai dettagli.
L’importante è che l’auto sia accettabilmente pulita in funzione del prezzo pagato, e pazienza se la carrozzeria non ha visto neppure una goccia di prodotto di prelavaggio o di disinfettante sul volante!
Pazienza se è stata trattata senza curare l’igiene e i particolari!
Pazienza se nel tempo la vernice apparirà opacizzata (“tanto sarà sicuramente colpa di quella volta in cui l’ho lavata ai rulli”, si potrebbe pensare)!
Se appartieni a questa tipologia di automobilisti non fai nulla di male, intendiamoci.
Di certo non è un crimine ignorare tutti questi aspetti, in fin dei conti si tratta soltanto di automobili e a certi particolari non ci teniamo tutti allo stesso modo.
A volte però è solo questione di distrazione, non ci soffermiamo ad osservare, a giudicare e a valutare una cosa fatta bene da una fatta male.
L’intento di questo nostro articolo (ce ne scusiamo per l’eccessiva lunghezza) è proprio quello di far notare cose che spesso passano inosservate, di rimettere i puntini sulle i.
Speriamo di avere soprattutto reso onore ai lavaggisti professionisti, che con passione e dedizione trattano le vostre auto con la professionalità e la cura che ogni automobilista dovrebbe pretendere.
Che vogliate lavare l’automobile al self-service o al servito, non rinunciate mai alla qualità e alla professionalità!